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Case senza atrio a Pompei: un evoluzione architettonica e sociale

Photo: Parco Archeologico di Pompei - Casa IX 12, B. Quadro con raffigurazione di Ippolito e Fedra

Il modello tradizionale della casa romana, con il suo atrio centrale, ha subito un'evoluzione significativa a Pompei nel 79 d.C. Mentre la mancanza di spazio spiega l'assenza dell'atrio in abitazioni modeste, un numero considerevole di case di un certo livello, decorate con pitture e arredi di pregio, hanno scelto di rinunciare all'atrio pur avendo lo spazio sufficiente per costruirlo.

Amedeo Maiuri in un disegno di Franco Gracco

Amedeo Maiuri

Archeologo italiano (Veroli 1886 - Napoli 1963). Diresse una missione archeologica nell'Egeo (1914-24) fondando e dirigendo il Museo Archeologico a Rodi, e assumendo (1916) la soprintendenza ai monumenti e scavi del Dodecaneso; passò poi (1924) a quella della Campania e Molise, dirigendo il Museo Nazionale di Napoli e gli scavi di Pompei e di Ercolano, ai quali si dedicò sino alla morte, estendendo gli scavi a varî altri centri dei Campi Flegrei e della Campania; fu inoltre (1942) prof. di antichità pompeiane nell'univ. di Napoli. Oltre a pubblicare varî monumenti e iscrizioni di Rodi, si dedicò soprattutto all'illustrazione dei risultati degli scavi pompeiani ed ercolanesi, di Cuma e di Capri, scrivendo con gusto pagine ispirate al paesaggio e all'ambiente campano, che gli valsero anche premî letterarî. Socio nazionale dei Lincei (1936).

[...il M. riportò alla luce la fascia di edifici che si trova a sud di via dell'Abbondanza, scoprendo notevoli edifici di natura privata, come, per esempio, la casa del Menandro e quella di Paquio Proculo. Spinse fino al termine orientale, alla porta cosiddetta di Sarno, lo scoprimento di via dell'Abbondanza e, a sud di questa, identificò la cosiddetta "grande palestra", la cui esistenza era supposta dall'affresco - dalla casa I, 3, 23 - con la rappresentazione della "rissa" tra Pompeiani e Nocerini del 57 d.C. Ancora, il M. compì estese ricerche lungo la cerchia delle mura di difesa, proponendone una seriazione cronologica e costruttiva; esplorò i depositi votivi del tempio di Apollo; condusse saggi esplorativi nella basilica. Alla periferia nord-occidentale di Pompei, il M. completò lo scavo, dandone una completa edizione (La villa dei Misteri, 2a ed., Roma 1947) della villa suburbana fino allora nota come Item, dal nome del proprietario del fondo, ora intitolata ai Misteri. Accanto ai restauri delle principali strutture, il M. condusse ridotti, ma significativi e diffusi, saggi esplorativi: rivolti a indagare sia i livelli di vita della città precedenti il dominio da parte di Roma (dall'89 a.C.) sia il periodo tra il terremoto del 62 d.C. e la distruzione finale.
Non meno impegnativo fu il lavoro per facilitare e rendere più gradevole la visita dell'area archeologica: dall'allestimento dell'Antiquarium alla costruzione della biglietteria a piazza Anfiteatro e a quella dell'Auditorium, dall'adeguamento generale degli ingressi a Porta Marina alla predisposizione a giardino delle zone meridionali di margine, dalla ripiantumazione di alcuni giardini antichi fino all'illuminazione notturna...]

Tratto da: http://www.treccani.it/enciclopedia/amedeo-maiuri_(Dizionario-Biografico)/ 

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