Pompei è famosa in tutto il mondo per i suoi calchi, impressionanti testimonianze della tragedia che ha colpito i suoi abitanti. I calchi sono il risultato di una tecnica messa a punto dall'archeologo Giuseppe Fiorelli nella seconda metà dell'Ottocento, che ha permesso di recuperare le forme degli oggetti e dei corpi rimasti intrappolati sotto la cenere vulcanica.

La Tecnica di Realizzazione

La tecnica di realizzazione dei calchi si basa sul fatto che la cenere vulcanica, solidificandosi, ha creato uno stampo perfetto degli oggetti e dei corpi che ha avvolto. Fiorelli intuì che riempiendo questi vuoti con gesso liquido si sarebbero potute ottenere delle copie fedeli degli originali.

Il procedimento si articola in diverse fasi:

  • Identificazione dei vuoti: Gli archeologi individuano i vuoti lasciati da corpi o oggetti all'interno della cenere solidificata.
  • Preparazione del gesso: Si prepara una miscela di gesso liquido, che viene poi versata con cautela all'interno dei vuoti.
  • Solidificazione: Il gesso si solidifica, assumendo la forma dello stampo lasciato dalla cenere.
  • Estrazione del calco: Una volta che il gesso si è indurito, si procede con l'estrazione del calco, che viene poi pulito e restaurato.

Ritrovamenti Significativi

Grazie alla tecnica dei calchi, gli archeologi hanno potuto recuperare un'incredibile varietà di oggetti, dai mobili alle suppellettili, fino agli alimenti. Ma sono i calchi dei corpi a suscitare la maggiore emozione e a fornire una testimonianza toccante della tragedia.

I calchi dei corpi mostrano gli abitanti di Pompei nelle loro ultime pose, immortalati nel momento in cui la morte li ha colti. Alcuni sono in atteggiamento di fuga, altri cercano di proteggersi dalla pioggia di cenere e lapilli, altri ancora sono abbracciati in un ultimo gesto di affetto.

Un Patrimonio Unico al Mondo

I calchi di Pompei sono un patrimonio unico al mondo, che offre uno sguardo commovente e intimo sulla vita quotidiana di una città romana e sulla tragedia che l'ha colpita. La loro realizzazione ha richiesto un grande impegno da parte degli archeologi e dei restauratori, ma il risultato è un'opera di inestimabile valore storico e artistico.

Oltre ai calchi di corpi umani, anche calchi di animali, come quello di una tartaruga e del suo uovo, scoperto durante gli scavi di una bottega. Questo ritrovamento dimostra la varietà di informazioni che la tecnica dei calchi può fornire agli archeologi.

Importanza per la Ricerca Archeologica

I calchi di Pompei non sono solo una testimonianza toccante della tragedia, ma sono anche una fonte preziosa di informazioni per la ricerca archeologica.

I calchi ci permettono di:

  • Ricostruire la vita quotidiana degli antichi Pompeiani: Attraverso i calchi degli oggetti possiamo conoscere gli arredi delle case, gli strumenti di lavoro, gli abiti e gli alimenti utilizzati dagli abitanti di Pompei.
  • Studiare l'anatomia e le patologie degli antichi Romani: I calchi dei corpi forniscono informazioni preziose sull'aspetto fisico, l'alimentazione e le malattie degli antichi Romani.
  • Comprendere le dinamiche dell'eruzione: L'analisi dei calchi dei corpi e degli oggetti permette di ricostruire le diverse fasi dell'eruzione e il suo impatto sulla città.

Conservazione e Futuro dei Calchi

La conservazione dei calchi di Pompei è una sfida continua per gli esperti. I calchi sono fragili e sensibili agli agenti atmosferici, quindi richiedono un'attenta manutenzione e restauro. Negli ultimi anni, il Parco Archeologico di Pompei ha avviato importanti progetti di restauro e digitalizzazione dei calchi, con l'obiettivo di preservarli per le future generazioni. La digitalizzazione, in particolare, permette di creare copie virtuali dei calchi, che possono essere studiate e ammirate da un pubblico più ampio senza mettere a rischio gli originali.

I calchi di Pompei sono una testimonianza unica al mondo della vita e della morte di un'intera città. Grazie alla loro conservazione e allo sviluppo di nuove tecnologie, continueranno ad affascinare e a insegnare per molti anni a venire.

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