La casa, attribuita a un influente cittadino pompeiano, è affacciata su Via dell’Abbondanza e presenta una forma allungata irregolare determinata dalle varie trasformazioni avvenute durante la lunga vita dell’edificio. Risalente al II sec a.C., la casa si sviluppa su tre livelli ed è costruita in opera incerta con blocchetti di lava e calcare e stipiti delle porte in blocchi squadrati di calcare. La facciata, semplice e austera, mostra tracce della tettoia che proteggeva l’ingresso e i fori per il sostegno al balcone del primo piano. L’accesso principale conserva il celebre mosaico con il cane alla catena fra porte semi aperte, oltre a simboli militari (scudo, lancia e bipenne). Le pareti presentano grossi fori prodotti dal passaggio degli antichi rossore, scavatori clandestini che dopo l’eruzione si introducevano nelle case in cerca di cose preziose. L’atrio, il cui straordinario pavimento a riquadri geometrici con animali di vario genere, remi, timoni e testine umane è tra i più estesi e meglio conservati di Pompei, ha una forma trapezoidale derivata dalla chiusura dei cubicula (stanze da letto) poi inglobati nella contigua casa di Amandio. Ai lati dell’ingresso sono posti altri due cubicula, dei quali quello occidentale conserva le decorazioni pittoriche di I Stile e il pavimento geometrico in signino, mentre quello orientale è ornato in IV Stile con al centro un quadro mitologico. Sulla parete orientale dell’atrio si aprono tre porte, una delle quali con il calco delle ante. La parte posteriore della casa è occupata dal peristilio, caratterizzato da colonne in calcare rivestite di intonaco rosso e bianco, poi integrate da altre in laterizio. Al centro del giardino è presente una vasca di marmo con quattro colonne a sostegno del lussureggiante pergolato. Tra gli ambienti affacciati sul peristilio figura un sontuoso triclinio, ubicato nell’angolo orientale dell’edificio, con pareti dipinte in IV Stile e pavimento in II Stile provvisto di emblema con scena nilotica.
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Casa di Paquius Proculus I - 7,1
Pompeiiinpictures Immagini dettagliate dell'edificio
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- Scritto da Tiberio Gracco