La domus, ricca dimora del ceto mercantile pompeiano, costruita aggregando case più antiche comunicanti una con l’altra, si segnala per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti. L’edificio ha restituito inoltre ricchi servizi da banchetto e opere d’arte di pregio, tra cui una statua in bronzo di un Efebo, che ha dato nome alla casa. Entrando, a destra si incontra il quartiere privato della famiglia con il larario, i cubicula e le stanze di servizio. A sinistra si trova invece il quartiere di rappresentanza, destinato ai ricevimenti: di particolare pregio l’elegante esedra con pavimento a mosaico di vivaci pesci guizzanti e il triclinio invernale con splendido pavimento in marmo con al centro motivi floreali arricchiti di elementi in vetro lavorati a rilievo.
A un livello inferiore si apre l’area del piccolo e elegante giardino, con i banchi del triclinio estivo al di sotto di un pergolato sostenuto da quattro colonne rivestite in stucco; lungo le pareti interne del letto tricliniare sono raffigurati quadretti con scene di paesaggio nilotico, mentre al centro era allestita una fontana con ninfeo, dove si rinvenne una statuina in bronzo con una conchiglia adattata a getto d’acqua.
Fonte: SSPES
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