La casa ebbe origine dalla fusione di due case nel I sec. a.C. per cui ha due atri e tre peristili con una superfice totale di 2700 m2. La parte più antica è quella inferiore, che si affaccia su via Stabiana, con atrio tuscanico e due peristili aggiunti in sostituzione di case abbattute.
La casa fu denominata "del Citarista" in seguito al rinvenimento di una statua bronzea di Apollo citarista e che era collocata nel peristilio (oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli insieme a sette grandi quadri).
Gli abitanti della casa erano esponenti del ramo di origine servile di una delle più cospique e antiche famiglie di Pompei: quella dei Popidii.
Nell'ala sinistra dell'atrio vennero trovati due ritratti in bronzo del padrone di casa e della moglie; un altro ritratto femminile, di marmo, era nel peristilio; i due ritratti maschili di marmo rinvenuti al piano superiore raffigurano probabilmente di Marcello (patrono della colonia) e qualche altro personaggio di rango legato alla casa imperiale. I ritratti dovevano evidenziare il lealismo dei Popidii e i loro legami con la corte.
Animali di bronzo, collocati sull'orlo della vasca di marmo producevano salienti getti d'acqua, tra questi vi era il noto gruppo del cinghiale addentato da due cani da caccia, oltre a un leone galoppante, un cervo in fuga e un serpente (tutti al M.A.N. di Napoli).