Questo edificio conosciuto anche con il nome di Teatro Piccolo è situato vicino al Teatro Grande e forma con esso un complesso omogeneo. Veniva usato per spettacoli musicali che richiedevano uno spazio minore e coperto che evitasse la dispersione del suono.
Un’iscrizione ricorda i nomi dei due magistrati che fecero costruire l’edificio o che almeno finanziarono i lavori:
C.Quinctuius C.f.Valg(us), M. Porcius M.f. duovir(i) dec(urionum) decr(eto) theatrum tectum fac(iundum) locar(unt) eidemq(ue) prob(arunt)
“Caius Quinctius Valgus figlio di Caius e Marcus Porcius figlio di Marcus, duoviri, per decreto dei decurioni appaltarono la costruzione del teatro coperto ed essi la collaudarono”
Entrambi ci sono noti tramite altre iscrizioni sparse nella città e il secondo ci è addirittura nominato da Cicerone che ci ricorda il suo arricchimento come suocero di Publius Servilius Rullus, l’autore della legge agraria contro cui Cicerone si scagliò con veemenza. In coppia finanziarono anche la costruzione dell’anfiteatro pochi anni dopo. Probabilmente l’Odeion venne progettato in età sannitica ma costruito realmente solo durante l’età sillana; si ispira nella forma all’equivalente impianto di Neapolis (famosa per il suo gusto musicale e per i suoi spettacoli teatrali).
La struttura venne realizzata con le tecniche dell’opera reticolata ed incerta, e parti delle pareti dei corridoi e degli stipiti hanno innesti in laterizio. Questo dettaglio è importante perché questa è una delle tracce di laterizio più antica. Al suo interno tracce di affreschi di secondo stile sulle sue pareti che sicuramente permettono di limitarne la costruzione prima dell’età cesariana.
Per permettere un progetto di copertura vennero tagliate le ali esterne della cavea: infatti solamente la parte più interna della gradinata è un semicerchio intero. La pianta dell’Odeion è molto simile a quella del Teatro Grande, ne differisce in un solo punto:la forma dell’orchestra che nel primo è circolare mentre nel secondo ha una forma a ferro di cavallo. Come accade nel Teatro Grande i tribunalia, ovvero lo spazio dedicato alle alte personalità, poggia sui paradoi ed è raggiungibile tramite un passaggio che parte direttamente dalla scena evitando gli ingressi tradizionali e spesso affollati. Anche qui la cavea si divide in più parti:
- l’ima cavea si compone di quattro file in cui trovavano posto i decurioni
- la media cavea, divisa dall’ima cavea tramite una balaustra ed un passaggio, è divisa in cinque cunei
- la summa cavea è assente
Molto eleganti sono le decorazioni. Tra di esse ricordiamo alcuni talamoni inginocchiati, realizzati in tufo nei paradoi, che sorreggono delle cornici che dovevano contenere altri elementi decorativi. Le decorazioni dell’Odeion sono simili a quelle del teatro di Pietrabbondante (località del Molise). Anche nella stessa Pompei, per esempio del tepidarium delle Terme del Foro sono state rinvenute alcune decorazioni di telamoni che ricordano queste presenti nell’Odeion. Anche le balaustre che dividevano le varie parti della cavea erano decorate con zampe di leone alate che era una decorazione particolarmente diffusa nella città campana.
Il pavimento della zona occupata dall’orchestra appare piuttosto decorato con lastrine di forma varia di marmi colorati e risale alla prima epoca augustea. Sappiamo che venne donato da Marcus Oculatius Verus grazie ad un’iscrizione in bronzo.
Il palcoscenico è molto semplice e presenta lo spazio per il sipario. La scena ha tre porte che conducono allo spogliatoio destinato agli attori.
L’Odeion è una delle strutture meglio conservate tra quelle destinate a questo scopo, questo perché i costruttori si ispirarono nella costruzione ad alcuni edifici precedenti tra cui abbiamo nominato il teatro di Pietrabbondante e quello di Sarno.
Autore: Giovanni Lattanzi - pubblicato in data 20 dicembre 2009