L'impulso nuovo dato dal commercio indusse una signora, sacerdotessa di Venere, della famiglia degli Eumachii, forse d'origine greca, a far costruire, in età augustea, questo edificio sul lato est del Foro civile dedicandola a Livia (madre dellImperatore Tiberio). Eumachia era patrona della corporazione dei fullones, ossia dei tintori, lavandai e fabbricanti di stoffe, per cui si suppone che l'edificio sia stato una sorta di mercato per la vendita delle stoffe. L' edificio di Eumachia sorge sul lato orientale del Foro, tra il Tempio di Vespasiano e il Comitium. La facciata, ricostruita dopo il terremoto del 62 d.C., è preceduta da un portico a due ordini di colonne e presenta alle estremità due grandi nicchie sopraelevate destinate ai banditori di aste pubbliche. L'ingresso è inquadrato da una cornice in marmo di straordinaria fattura, decorata con girali ed uccelli. Un corridoio fiancheggiato da due ambienti conduce al vasto cortile interno con portico colonnato a due ordini sui quattro lati. Di fronte all'ingresso è la grande abside e alle sue spalle una nicchia con la statua di Eumachia dedicata dai fullones.